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Dott.ssa Santoro: Conoscere e affrontare il mioma uterino

E’ un ambito molto affascinante quello legato alla riproduzione dell’uomo. La storia moderna della medicina, ha approfondito questo ambito in maniera attenta e accurata, anche e soprattutto alla luce delle diverse problematiche che esso ha presentato dal punto di vista patologico. Una delle patologie più serie, è quella del mioma uterino. Ne parliamo con la dott.ssa Angela Santoro, da 10 anni ginecologa presso l’ospedale di Putignano nel reparto di ostetricia e presente presso il Centro Polimedico Eira.

Mioma uterino: Di cosa si tratta nello specifico?

I miomi uterini si conoscono anche come leiomiomi o fibromiomi e sono il tipo di tumore più diffuso tra le donne. La società italiana di ginecologia e Ostetricia (SIGO) afferma che il 70% delle donne può sviluppare un mioma uterino. La prima cosa da sapere è che solo uno 0,5% di questi miomi può trasformarsi in cancro. Il trattamento cambia a seconda delle dimensioni dei fibromi. A volte, è necessario un intervento chirurgico per riuscire a rimuoverli, mentre in altri casi basta il giusto trattamento farmacologico e controlli regolari. Nonostante ciò, i fastidi e problemi causati da questa malattia sono un aspetto che non possiamo trascurare e che ci costringe a non dimenticare i nostri controlli dal ginecologo.

Perché si manifesta?

Sono molte le donne che, spesso, si lamentano delle stesse cose: conducono una vita sana, si prendono cura della loro salute sessuale, fanno controlli regolari dal ginecologo e, nonostante ciò, senza sapere perché, ricevono tutte la stessa diagnosi: un mioma uterino. In realtà, non si conosce ancora la causa precisa di questi tumori. Si pensa che la genetica abbia un certo peso, eppure ciò che si sa con certezza è come si manifestano e come si sviluppano. L’utero è composto da diversi strati e uno di questi è detto miometrio. Gli ormoni femminili, come gli estrogeni e il progesterone, stimolano la crescita di piccoli bulbi nel miometrio che, a poco a poco, possono diventare miomi. I miomi uterini si possono dividere tra sottosierosi (quando si trovano sulla superficie dell’utero), intramurali (se si localizzano nello spessore della parete uterina) e sottomucosi (quando sono all’interno della cavità dell’organo). I miomi sottosierosi non presentano quasi alcun sintomo. Quelli intramurali e sottomucosi, invece, colpiscono l’endometrio, a tal punto da causarne sanguinamenti, dolore e, in casi più estremi, persino infertilità. Il problema principale causato dai miomi uterini è che il flusso sanguigno non arriva più all’utero nel modo giusto ed è per questo che possono sorgere dolori intensi e aborti spontanei.

Chi corre il rischio maggiore di soffrire di un mioma uterino?

In generale, possono manifestarsi tra i 35 e 55 anni, ma sono più frequenti tra i 45 e i 55 anni. Questo tipo di tumore benigno compare durante il periodo di fertilità della donna. Di solito, se ne ha sofferto nostra madre, anche noi svilupperemo un mioma uterino. Il rischio di soffrirne aumenta se si hanno problemi di sovrappeso e se non si ha mai avuto figli.

Che tipo di sintomi manifesta?

Bisogna ricordare che quasi il 30% delle donne affette da mioma uterino non presenta alcun sintomo. Solo i controlli regolari dal proprio ginecologo possono confermare la presenza di fibromi nell’utero. Tra i sintomi maggiormente ricorrenti, ricordiamo: Perdite mestruali abbondanti, perdite lontano dalle mestruazioni, periodi mestruali molto più lunghi, anemia sideropenica, sensazione di gonfiore e stanchezza, aumento di peso, dolore durante i rapporti sessuali, necessità di urinare frequentemente.

Vi sono dei trattamenti per contrastare i miomi uterini?

La prima cosa alla quale pensano tutte quando viene diagnosticata loro la presenza di uno o più fibromi all’interno dell’utero è che dovranno sottoporsi ad un intervento chirurgico. Ciononostante, non sempre è così. I fibromi dell’utero più piccoli possono essere trattati grazie ad apposite cure farmacologiche ed ai controlli regolari. Quando invece, un mioma è molto grande o quando un mioma non risponde alla cura con i farmaci, non resta altra opzione che rimuoverlo. Si può fare una miomectomia (rimozione dei fibromi senza implicare l’utero) o, in alcuni casi, è necessario rimuovere l’utero in modo parziale o totale. Nonostante ciò, molti specialisti consigliano di utilizzare trattamenti medici a base di ulipristal acetato, un modulatore del progesterone che riduce in modo notevole la presenza di miomi uterini.

 

Che tipo di rapporto sussiste tra miomi uterini e fertilità?

Uno dei dubbi più comuni che hanno le donne quando viene diagnosticato un mioma, è se riusciranno ancora a restare incinta. Tutto dipende, senza dubbio, dall’età della paziente, ma poiché questo tumore benigno è molto frequente tra le donne in età fertile, è certamente una delle paure più comuni. Quando i tumori sono di grandi dimensioni, possono causare problemi di fertilità o complicazioni durante la gravidanza. Per le donne che vengono sottoposte ad una miomectomia – l’estrazione dei miomi senza conseguenze per l’utero, è possibile restare incinta dopo l’operazione. La presenza di fibromi può essere la causa di aborti ed ecco perché è consigliabile pianificare la gravidanza e consultare il proprio ginecologo per sapere se è possibile concepire e se non ci sarà nessun rischio. Infine, quando i fibromi dell’utero superano i 4 centimetri di grandezza, allora possono essere la causa di seri problemi durante la gravidanza: la madre può soffrire di parto prematuro e dolore pelvico.